COME MUOVERE I KITARA
Sul recupero sono stati scritti interi trattati, essendo la base di tutta la tecnica della pesca a spinning.
Recuperando la nostra esca la metteremo in movimento e, aiutati dall'attrito dell'acqua, le doneremo l'azione che le permetterà di sembrare viva ai predatori.
Approfondiremo le varie tecniche di pesca nei dettagli, nel frattempo diamo a chi si sia avvicinato da poco allo spinning le conoscenze necessarie per catturare i primi pesci con le nostre soft baits.
I RECUPERI BASE
I tipi di recupero principali possono essere grossomodo raggruppati in grandi categorie:
- il recupero lineare
- gli strappi dovuti a repentini colpi della canna, più o meno pronunciati (i cosiddetti "jerk" e "twitch" )
- il bottom jig, o il recupero a scalini.
Il recupero LINEARE
Il recupero più semplice ed "entry level". Semplicemente lanciamo la nostra esca, facciamoli raggiungere la profondità desiderata e cominciamo a girare il mulinello.
La velocità di recupero influisce in maniera determinante sulla profondità di azione: se siamo lenti lavoreremo in profondità (che dipende dalla grammatura con cui abbiamo piombato la nostra softbait), se siamo veloci l'esca si sposterà verso la superficie, fino al caso estremo in cui la faremo schizzare al di sopra della superficie dell'acqua (il cosiddetto topwater).
Il nostro Kitara è progettato per avere un'azione serpentina col suo gioco verticale. Un lento recupero lineare senza variazioni non è quindi il più indicato, in quanto l'attrito con l'acqua non sarà sufficiente a fare attivare il paddle extra large.
Come facciamo quindi se vogliamo utilizzare comunque un recupero lineare?
E' molto semplice:
alziamo ed abbassiamo la canna mentre giriamo il mulinello. Cosi' facendo aggiungeremo un'azione verticale alla nostra gomma, mentre spostando la canna orizzontalmente cambieremo la sua traiettoria in maniera significativa - piccole accelerazioni e decelerazioni spesso provocano l'attacco di predatori sospettosi.
La sperimentazione è la chiave del successo!
Strappi e Colpi (JERK e TWITCH)
I movimenti del recupero lineare sono fluidi e lenti. Quando imprimiamo invece movimenti secchi e repentini, più o meno accentuati, alla canna od al solo cimino, l'azione della nostra esca cambia in maniera significativa.
I Kitara sono studiati per avere una forte azione sia orizzontale che verticale, oltre a possedere una tipica oscillazione (il wobbling) durante il nuoto.
Imprimendo leggeri colpi di polso durante il recupero possiamo letteralmente fare danzare la nostra soft bait. Un recupero lento con pause, piccoli twitch, ripartenze e leggeri cambi di velocità è ad esempio micidiale in acque ferme o con poca corrente.
Se pensate al vostro recupero come ad una canzone con il suo ritmo potrete inventare, e soprattutto ricordare, un'infinità di variazioni.
Il BOTTOM JIG
Pressoché sconosciuto in Italia, il bottom jig è una tecnica che viene dall'Est Europa, è infatti nata in Russia insieme al Cheburashka. La sua avanzata inarrestabile ha già contagiato tutto il Nord Europa e sicuramente anche in Italia sarà sempre più utilizzata.
E' una tecnica semplicissima che ha come particolarità lo strato d'acqua che va ad esplorare. A differenza dei recuperi di cui abbiamo parlato sinora infatti col bottom jig il nostro Kitara sarà letteralmente in contatto con il fondo e verrà animato con il solo ausilio del mulinello, senza movimenti della canna.
Spieghiamo passo passo questa tecnica che per molti sarà completamente nuova:
- lanciamo la nostra esca, piombata abbastanza da poter raggiungere il fondo senza essere portata via dalla corrente o dal vento. In concreto - in un fiume basso (circa 3/4 metri) con corrente relativamente lenta una piombatura di 8/12 grammi potrebbe essere adatta, in un laghetto senza corrente 5/7 grammi potrebbero bastare, in un grosso fiume in piena con meno di 16/20 o più grammi non raggiungeremo mai il fondo.
- aspettiamo che l'esca tocchi il fondo (non abbiate paura di aspettare anche 10 o più secondi). Se la vostra canna è abbastanza sensibile vedrete il cimino tornare in posizione di riposo, altrimenti potete fare affidamento sulla lenza, che sarà in tensione durante la fase di affondo e lenta una volta raggiunto il fondale.
- toccato il fondo fate due o tre veloci giri di mulinello, senza muovere la canna. L'esca salterà in avanti e ricadrà sul fondo. Il tempo di caduta ideale è tra i due e i tre secondi - vi basterà selezionare il peso più adatto del vostro chebu.
- ripetete la sequenza di giri del mulinello e di cadute fino a fine del recupero.
Vi consigliamo assolutamente di provare questa tecnica magica!
Ritorneremo sicuramente su questo argomento così importante, ma già ora avete a disposizione un bagaglio di tecniche non indifferente. Provatele tutte e non abbiate paura di variarle o di mischiarle tra di loro - un classico recupero è ad esempio cominciare con un bottom jig in mezzo al fiume, passare ad un recupero lineare gli ultimi 3-4 metri per poi finire con un lentissimo twitching con pause a pochi centimetri dalla sponda.